Thursday, March 10, 2011

Ultimi primi piani soleggiati e nell'ombra del passato

è un insieme di punti di vista. vicini e lontani, nel tempo e della storia.
Mosca raccoglie tutto. è una città pastello.
 Palazzi  non piu vecchi del grande incendio,  provocato strategicamente dagli abitanti stessi per difendersi da Napoleone.
Case che sembrano costruite in mezzora, altre curate nei dettagli, sono ricostruzioni perfette di ciò che fu distrutto.
 Case  ancora da rimettere in piedi e grattacieli all'orizzonte. Traccie olimpiche, limpide.
 La modernità come lusso sfrenato.
 ovunque insalata russa, che poi si chiamava Olivier prima dell'Unione Sovietica. Come molte zuppe, del resto, riadattate in modo patriottico. Ancora oggi, chiara, l'enorme stima per la Francia e per Parigi.
Qui, dicono, Mosca non è la Russia.
Domani mattina, dopo una notte di treno, mi sveglierò a Kazan. Capitale della repubblica islamica del Tatarstan. Pare, da quelle parti, che la cucina sia un altro mondo, abbia un'altra storia.


Cupole come cipolle
Blini dolce, con marmellata di pere. e se fosse una creps?
Aperto
Università, una tra le sette sorelle

1 comment:

  1. mi piace la definizione "mosca è una città pastello", mi da l'idea di delicata forza , maestosa e nascosta, da scoprire, che ti entra dentro piano piano e non ti stanca, non ti abbandona anzi....ne puoi sentire la mancanza!
    xxx m&v

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